Potere, verità, violenza
"Il nostro volto, esorcismo e fallimenti. Dinanzi a miliardi di eventi, giganteschi o minimi, che si rovesciano quotidianamente su di noi, la maggior parte dei quali neanche ci raggiunge, mentre una minima parte di essi, assunta dai mezzi di comunicazione, diventa notizie, destinate peraltro a durare l'espace du matin, l'evento di un trapianto di un volto è destinato a precipitare in breve tempo nella voragine dell'oblio. Ma, sasso di una fionda ideale atta a colpire più efficacemente il gigante, esso si può costituire come occasione per una sosta e per una riflessione, non del tutto banale. Già la sosta è oggi conquista. Impegnati, come siamo, a occupare il tempo in modo che non resti alcuno spiraglio per una riflessione non ancorata necessariamente a sporgenze realistiche od operative, fermarsi è azione non facile. Abitualmente non ci permettiamo di essere critici del nostro tempo, paralizzati dal timore di essere annoverati tra 'laudatores temporibus actis', tra ricatti, interdizioni e viltà la nostra vita intellettuale si dispiega secondo moduli accettabili perché scontati. Riflettere gratuitamente, oziosamente, è lusso sempre più improbabile 'aristocratico'."
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