Anarchici e repubblicani. Idilli nella città sovversiva

Anarchici e repubblicani. Idilli nella città sovversiva

Questo libro non intende essere una storia del movimento anarchico o del partito repubblicano, bensì cogliere i momenti in cui le vicende dell'uno si sono intrecciate con quelle dell'altro. In molti casi si è venuto a creare un rapporto di assonanza e di ispirazioni ideali che ha legato i loro rappresentanti. Ovviamente non tutti allo stesso modo. Vi è anche chi ne è rimasto immune, ma la maggior parte di essi ha vissuto il rapporto come un legame ideale, composto da espressioni affettive o di rancore da amante tradito. Terreno privilegiato della narrazione è quello di Ancona, la città che a lungo è stata considerata, e non a torto, una delle capitali del sovversivismo italiano. La città dove sono passati gli anarchici più in vista, da Malatesta a Fabbri, e i repubblicani più rappresentativi, da Nenni a Pergoli, da Zuccarini a quel Marinelli, personaggio controverso, su cui si concentra l'appendice del libro. Si è passati dai momenti "gloriosi" della Settimana rossa al passaggio dalle aspirazioni rivoluzionarie alla difficile sopravvivenza al fascismo, fino al declino dei propri destini, mantenuti in vita dalla comune battaglia al comunismo.
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