Peccatrici evangeliche, beati biblici e antichi dei. Sacro e profano nel ciclo decorativo di Palazzo Benincasa ad Ancona
Nella primavera del 1788 Giuseppe Benincasa avvia i lavori di decorazione del piano nobile del palazzo di famiglia in via della Loggia. L'occasione di tale rinnovamento è il matrimonio, celebrato qualche mese più tardi, tra suo nipote, il marchese Stefano Benincasa, e la principessa romana Ignazia Altieri. Nel 1803 Stefano convola a seconde nozze con la nobildonna Olimpia Rangoni Terzi di Modena: anche per questo evento, su diretto interessamento dello sposo, si decide di decorare altre stanze del piano nobile. Nelle due interessanti campagne decorative coesistono soggetti di carattere sacro e profano, frutto delle diverse strade che il destino ha tracciato per i due estensori del programma iconografico. L'oratoriano Giuseppe rievoca la sua profonda cultura cristiana, attraverso temi e soggetti carichi di significati redenzionali; suo nipote Stefano decide invece d'immergersi in mondi fantastici ed esotici, celebrando le sue capacità e le sue ambizioni.
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