Alla ricerca della tomba di Amenhotep I
La figura di Amenhotep I aleggia al confine di due periodi storici dell'Antico Egitto: il II Periodo Intermedio e il sontuoso Nuovo Regno. Sappiamo che egli fu venerato per secoli, insieme con la madre Ahmose-Nefertari, in particolar modo a Deir el-Medina, il villaggio degli artigiani costruttori delle tombe reali. Tuttavia quale peso storico egli ebbe realmente non ci è dato saperlo. Sicuramente pose le basi per garantire quell'unità del Paese appena riconquistata dal padre Ahmose, anche se sono poche le testimonianze documentarie che riferiscono delle sue gesta. Il mistero che avvolge il suo regno è tale anche per quanto riguarda il suo luogo di sepoltura. Un antico documento, il Papiro Abbott, riferisce che, durante la XX dinastia, la sua tomba era in pericolo, in quanto minacciata dall'incursione dei ladri che saccheggiavano, certamente con la connivenza di alcuni funzionari della Necropoli, le dimore eterne di sovrani e nobili. Poco tempo dopo la redazione del papiro, la tomba di Amenhotep I fu violata; la sua mummia venne restaurata e ricoverata altrove, nel pietoso tentativo di salvaguardarne l'integrità. L'espediente riuscì ed essa è giunta fino ai giorni nostri. Abbiamo il corpo del re, ma non il suo sepolcro. Nel corso del Novecento, a diversi anni di distanza l'una dall'altra, furono scoperte tre tombe anonime in cui, di volta in volta, gli studiosi vollero vedere l'ultima dimora di Amenhotep I. Ma quale sarà la vera dimora del faraone?
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