RSA nel PNRR. Un'assenza pesante o l'inizio di una riforma degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti? (Le)
RSA: una sigla di cui non tutti in Italia conoscevano il significato, prima della pandemia. Sin dai primi mesi del 2020, però, è entrata nel vocabolario di milioni di persone, facendo dolorosamente breccia nell'opinione pubblica. Nelle residenze sanitarie assistenziali, infatti, il virus ha portato a una vera e propria strage. Poco più di un anno dopo, un'altra sigla è entrata prepotentemente nell'immaginario collettivo: Pnrr. Si tratta del Piano nazionale di ripresa e resilienza, documento di programmazione di investimenti e riforme finalizzato all'ottenimento di un'ingente quantità di risorse dell'Unione europea, stanziate con il programma Next Generation Eu. Il volume prova a rispondere a un semplice interrogativo: tra questi investimenti, c'è spazio anche per le strutture residenziali per anziani? Sarebbe paradossale che proprio chi ha subito le perdite più gravi durante l'emergenza pandemica, sia a livello economico sia umano, fosse escluso da questo piano di rilancio. Dal momento, però, che la residenzialità è solo una tra le possibili risposte al grave problema della non autosufficienza, lo studio è stato esteso anche ad altre soluzioni: dalle cure domiciliari all'assistenza famigliare privata, passando per l'indennità di accompagnamento e per il ruolo dei caregiver. Lo studio ha analizzato le problematiche più note di ognuno di questi strumenti, individuando nella ricca letteratura accademica degli ultimi anni anche le possibili soluzioni e cercando all'interno del testo del PNRR i provvedimenti che potrebbero definire un nuovo modello di assistenza agli anziani non autosufficienti. Presentazione di Piero Ragazzini e Giorgio Bizzarri.
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