Alborada. La tipografia della libertà
Pochi sanno che l'Italia ha dato un contributo notevole per il ritorno della democrazia in Cile. Nel 1988, per vincere il referendum del No a Pinochet, e nel 1990, per l'elezione di Patricio Aylwin Azocar alla Presidenza della Repubblica. Il progetto Alborada gestito dalla ong della Cisl, Iscos, organizzò l'avvio di una grande tipografia per la stampa dei giornali e delle riviste di opposizione che, durante l'ultimo anno della dittatura militare, poterono così uscire superando numerosi boicottaggi. Grazie all'acquisto di un vecchio capannone e di una nuova rotativa venne organizzato un centro stampa delle due testate a tiratura nazionale: «Fortín Mapocho» e «La Epoca». Alborada diede un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi, come riconobbe lo stesso presidente Aylwin. Il centro divenne infatti il punto di riferimento di tutte le forze di opposizione stampando gran parte dei materiali della campagna elettorale. In questo racconto, l'autore, che ebbe la responsabilità della gestione del progetto, ricorda le difficoltà e le sfide affrontate nei quattro anni di permanenza in Cile.
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