Manuel Bustos. Un cileno dalla dittatura alla democrazia
"Nemmeno io ricordo quante volte", era solito dire il sindacalista cileno Manuel Bustos quando gli veniva chiesto dei suoi arresti. Perché tra il 1973 e il 1989, l'ex dirigente del sindacato tessile Sumar e uno degli artefici della transizione democratica dopo i 17 anni del regime di Pinochet era ospite abituale delle carceri cilene. E se non era la prigione era l'esilio, come i nove mesi che trascorse in Italia ospite della Cisl, o l'anno che passò segregato a Parrai, un paesino 350 km a sud di Santiago. Sino alla sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1999, né la prigione né il confino hanno piegato il suo coraggio e il lavoro instancabile di tutta una vita dedicata alla difesa dei lavoratori e al ritorno della democrazia nel suo paese.
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