Le frontiere delle ACLI. Pratiche sociali, scelte politiche, spiritualità. I verbali del Consiglio di presidenza
Le ACLI hanno festeggiato i primi cinquant'anni di vita con una serie di iniziative, culminate, il V maggio del 1995, con un'udienza di massa dal Papa a Piazza San Pietro, quasi a suggello pubblico e solenne del definitivo pieno recupero di un rapporto fiduciario con la Chiesa. Dalla lettura del mensile "Azione sociale", uscito per l'occasione con uno speciale interamente dedicato alla rievocazione del cinquantenario, traspare come il tono delle manifestazioni sia stato di evidente soddisfazione. Forte e sentito è l'orgoglio di appartenenza a un'associazione che ha raggiunto la piena età adulta con un nuovo patto associativo, proprio mentre quasi tutti i partiti politici, per lo più coevi, si sono addirittura sciolti o dissolti e, addirittura da decenni, molte delle grandi associazioni laicali cattoliche attraversano una inarrestabile crisi. Le ACLI, invece, rilanciano la propria presenza e il proprio ruolo nella società civile e nella comunità ecclesiale. Il XX Congresso ha posto l'ambizione di una vera e propria rifondazione, a partire dai seguenti punti programmatici: "la vita cristiana e la vocazione educativa, la centralità e la cura di ogni persona nell'associazione, la valorizzazione delle soggettività maschile e femminile, il riconoscimento e la promozione del ruolo dei giovani e delle famiglie nella vita dell'associazione, il valore della solidarietà e della partecipazione democratica, i diritti della persona che lavora, la collocazione delle ACLI nel terzo settore, la riforma organizzativa e l'orizzonte internazionale".
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