Esclusione e comunità. Decentramento e partecipazione nel pensiero e nell'azione di don Luigi Di Liegro
Vi sono persone, fatti e avvenimenti ai quali, con il senno di dopo, riconosciamo la qualità profetica di interpretare e riflettere l'intero clima di un'epoca; di segnalare una svolta, una biforcazione, nel calendario storico e simbolico della vicenda di una nazione. La vastità e l'intensità delle trasformazioni verificatesi nel nostro paese a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta avrebbero lasciato un'impronta indelebile nella storia degli eventi futuri: nella cultura come nella politica, nell'economia, nella demografia; nel governo della vita pubblica, nell'organizzazione delle città e nell'assetto del territorio, nella famiglia. Decentramento urbano e allargamento della partecipazione dei cittadini si affacciarono allora come possibili soluzioni, 'pars pro toto', ai problemi, alle rivendicazioni e alle tensioni che minacciavano in profondità il tessuto della convivenza civile nella forma di un divario crescente fra paese legale e paese reale. Nello svolgimento di quelle vicende, che investivano tanto gli istituti della democrazia rappresentativa e della società civile quanto la Chiesa di Roma, don Luigi Di Liegro ebbe un ruolo importante e cruciale, dapprima come responsabile dell'Ufficio pastorale del Vicariato poi come artefice e direttore della Caritas diocesana. In una ricostruzione attenta del contesto storico-sociale di quegli avvenimenti, il presente volume propone una lettura critica e documentata del pensiero e dell'azione, ancora attuali, di un uomo, un sacerdote, che di quegli anni fu interprete e protagonista indimenticato e indimenticabile. Il volume raccoglie un'antologia di scritti di don Luigi Di Liegro.
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