Il lamento di Epicuro
Hugo Whittier, quarantenne ex gigolo, ex rampollo di buona famiglia, ex giovanotto ambizioso con velleità di romanziere, vive da dieci anni nella sua casa di famiglia, un cadente palazzo di fronte al fiume Hudson.Vive in perfetta, beata solitudine, mantenendosi con quel che gli rimane dell'eredità, abbordando di tanto in tanto belle ragazze, evitando accuratamente di lavarsi troppo, leggendo i libri di Montaigne e della famosa esperta culinaria M.F.K. Fisher, annotando pensieri filosofici sui suoi taccuini, cucinandosi pasti da gourmet e fumando un'incredibile quantità di sigarette, consapevole del fatto che, essendo affetto da un raro morbo curabile solo lasciando perdere il tabacco, morirà giovane. Ma morire giovane è proprio quello che Hugo desidera, visto che il mondo lo disgusta profondamente. Un giorno, però, il suo detestato fratello, Dennis, un uomo 'arrivato', momentaneamente sbalestrato da una moglie che non lo vuole più e dai capricci di una piacente, nuova fiamma, giunge a sconvolgere il suo maniacale, beato isolamento. Lo segue a ruota l'ex moglie di Hugo, Sonia, insieme a Bellatrix, che lei sostiene essere sua figlia. Così, tra una ricetta, una sigaretta, e un'attraente ragazza dietro l'altra, Hugo registra gli avvenimenti che vede capitare quasi casualmente intorno alla sua persona e annota i suoi pensieri - su vita, morte, relazioni, sesso, pensieri sostenuti sempre da una corrosiva vena di sarcasmo e umorismo - in vari taccuini, che formano il romanzo che abbiamo in mano. Avvincente, spassoso e amaro al contempo, Il lamento di Epicuro dona alla letteratura contemporanea una nuova, formidabile versione del personaggio della canaglia irresistibilmente attraente. Nel suo sfrontato cinismo e nel suo irritante snobismo, Hugo Whittier è uno dei personaggi più insopportabilmente affascinanti e odiosamente simpatici che sia dato incontrare nella narrativa, da decenni a questa parte.