La storia di Ruby Di
Sono ventisei anni che Ruby Gupta regge a Calcutta il 'Paramarsh', l'ente che, come lei dice, "elargisce consigli a tutte le donne afflitte, sconfitte nella lotta per la vita, derelitte". Il risultato è che Ruby Gupta è diventata persino per se stessa Ruby Di, 'sorella Ruby'. Ruby: un bel nome anglo-indiano, anche se in lei non c'è goccia di sangue inglese o angloindiano. Si chiama infatti Ruby perché così aveva voluto quel matto di suo zio Devidatt. Probabilmente quel vecchio bizzarro, che non s'era mai sposato ed era sparito dopo essersi arruolato nell'esercito britannico, e successivamente per tutta la vita aveva giocato a comparire e scomparire, aveva scelto quel nome per mantenere in vita il ricordo di qualche amore finito male. Ruby lo sa bene: in vecchiaia i ricordi affiorano inevitabilmente, dato che i pensieri e le lacrime, le gioie e i dolori non sono rivolti più al presente ma al passato, alla vita che sta ormai alle spalle e alle sue mille occasioni perdute. Lei, ad esempio, a settant'anni ha certamente ancora la forza di ascoltare le giovani donne che vengono al 'Paramarsh', e di elargire preziosi consigli, però di tanto in tanto si distrae, e allora le vengono in mente persone cui negli ultimi quarant'anni non ha mai pensato nemmeno una volta, gente incontrata forse addirittura in una vita precedente. Probabilmente ha ragione Kadambri, la sua bella nipote che vive a Delhi con un giornalista dalla barba dal taglio francese, fa l''anchorwoman' in televisione e, affascinante, brava e moderna com'è, farà di sicuro un giorno brillare il proprio nome nel mondo: Ruby dovrebbe scrivere la propria storia, 'la storia di Ruby Di'... Nel dialogo e nello scontro tra due donne, una anziana, con la dolce ironia e il peso degli anni, e l'altra giovane, con la veemenza e l'irresponsabile leggerezza della gioventù, Alka Saraogi costruisce uno straordinario romanzo sul conflitto e sul dialogo tra vecchia e nuova India, tradizione e modernità, etica e materialismo, antichi valori e cinismo. Un romanzo che ci restituisce intatte la serenità e la forza che, nelle brusche e brutali svolte che la storia a volte impone, solo le donne sanno mostrare.