I rischi della buona educazione

I rischi della buona educazione

A Boston, la casa dei Dunlap sorge su una collina di Middlesex County come una perla scura, con le sue persiane verdi, il tetto a punta in legno e le assi color mogano. Sono 254 anni che la casa è nelle mani dei Dunlap-Whiteside, quasi a rispecchiare il misurato benessere e l'austera condotta della famiglia. A Boston, infatti, i Dunlap sono noti per essere gente particolarmente perbene: indossano tutti sobri abiti di sartoria e sono tutti molto ben educati. Da qualche tempo, però, ahimè, anche i Dunlap-Whiteside sono fatalmente, irrimediabilmente alle prese con il caos e i fastidiosi contrattempi della vita contemporanea. John Forsythe Dunlap, detto Jack, il patriarca, il fondatore dell'Amerithon, Inc., il terrore dei mercati finanziari e dei club più esclusivi di Boston, è in preda a strane manie: si sveglia tutte le mattine alle cinque per costruire diorami della Guerra rivoluzionaria, dorme con l'antica rivoltella calibro nove di suo nonno sotto il cuscino, e alleva feroci e ingombranti 'blue heeler'. Faith, sua moglie, dopo aver cercato invano conforto in stressanti partite di tennis, badminton, golf e croquet con la sua vecchia amica Lucy, giunta quasi sull'orlo dell'esaurimento nervoso, ha pensato bene di abbandonare la casa e se ne è andata a vivere da sola a New York City. Caroline, la figlia, ha appena rotto col fidanzato dopo due anni e ha quindi gettato dalla finestra "ogni parvenza di progetto per l'immediato futuro". I suoi due fratelli più grandi, due gemelli identici, sono diventati celebri in tutta la New England Independent School per essersi lanciati, in stile Tarzan, dal campanile della St. Stephan's Chapel al bagno del preside, appesi a una corda fatta di camicie di sartoria annodate. Eliot, il fratellino, un ragazzino snello e troppo piccolo per la sua età, dai capelli biondi come neve e dal viso già segnato dalla riservatezza, non fa che piagnucolare per la partenza di Rosita, l'amata babysitter colombiana... Deliziosa commedia sociale, "I rischi della buona educazione" ci riporta, con humour e ironia, a quelle straordinarie pagine della letteratura americana nelle quali dominano le agonie dei cocktails e dei parties e, con pochi, inesorabili tratti, ci restituisce tutta la seducente, impermeabile, inattaccabile, irremovibile fatuità dei ricchi.
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