I risorti

I risorti

Frank Cassidy lavora da 'Big Boy', dove ogni giorno rosola hamburger e focacce su una piastra sudicia con l'unica speranza di raggranellare, alla fine del servizio, un buon gruzzolo di mance che gli faccia dimenticare le umiliazioni patite dal ciccione del vice-capo. Oggi Frank, prima di attaccare il turno di mezzogiorno, ha aperto il giornale e nella pagina di cronaca ha visto una piccola foto di suo zio che lo fissava, con il suo austero e impenetrabile sguardo luterano, sotto un titolo che diceva 'Agricoltore assassinato da un uomo misterioso'. L'articolo sosteneva che a Copper, nel Michigan, la quiete della sonnacchiosa cittadina era stata turbata dal ritrovamento del corpo senza vita di Ward Cassidy, cinquantasei anni, ucciso da un colpo di pistola alla testa. Col suo linguaggio da poliziotto di provincia, l'articolista aggiungeva che giungendo sul posto le autorità avevano trovato, seduto in una delle camere da letto, un uomo che si è consegnato agli agenti 'senza opporre resistenza'. Frank ha subito pensato che la sua carriera al 'Big Boy' e l'intera sua esistenza nel New Jersey erano come le bistecche che non piacevano al ciccione: belle cotte e finite. Ward nel Michigan badava a una fattoria di tutto rispetto. Certo, c'è ancora Norman, il cugino bifolco tutto muscoli e niente cervello. Ma proprio per questo, Frank deve muoversi, filarsela a Copper se non vuole vedersi trafugare sotto il naso la sua bella fetta d'eredità. Deve avvertire la sua bella, Honey, che accoglierà sicuramente la notizia con il suo atteggiamento da donna navigata e sprezzante, le braccia allargate, come una specie di Cristo incavolato, una Pepsi in mano e la sigaretta nell'altra e la lunga treccia, unico residuo rimasto a testimoniare gioventù e innocenza perdute, che le arriva fino al sedere, penetrando nello spacco tra le natiche. Deve avvisare Robert Lee, il ragazzo che Honey ha avuto dal suo ex-marito, un tipo di tutto rispetto detenuto nel Braccio della Morte in Georgia, deve afferrare Ernie, il suo bambino, e partire al più presto alla volta del Michigan... Servendosi delle tecniche e delle atmosfere del thriller psicologico, Michael Collins ha scritto con "I risorti" un vero e proprio capolavoro che illumina l'America ridotta in cenere dopo il Vietnam, il Watergate e la recessione, e risorta come un ibrido di cui non si conosce tuttora la natura.
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