Addio Eden. Le Isole Marchesi in un viaggio alla ricerca di Melville, Stevenson, Gauguin, London, Brel e altri
L'otto giugno del 1842 la baleniera Acushnet entra nella baia di Taiohae, alle isole Marchesi, per rifornirsi di cibo e acqua. A bordo c'è un marinaio americano di ventidue anni, che si è imbarcato a New Bedford quindici mesi prima. Si chiama Herman Melville e viene da una grande famiglia decaduta. Immobile sul ponte della nave, contempla, quasi stordito dalla loro bellezza, le valli tropicali che appaiono in fondo alla baia. L'aria brulica di segnali misteriosi; gli atomi sembrano entrati in fibrillazione e la materia pare quasi sul punto di esplodere. Mentre la nave scivola verso Taiohae, Melville scorge un gruppo di piroghe venirgli incontro. Si alzano grida di gioia dalle imbarcazioni. Subito dopo in mare si agita un'altra apparizione. Come un branco di sirene, le ragazze dell'isola si avvicinano alla nave. Nuotano con una mano sola, con l'altra stringono i perizoma fuori dell'acqua per non bagnarli. Guizzando sulle onde raggiungono la baleniera, si arrampicano su per la catena dell'àncora, si aggrappano alle gomene che pendono dal bompresso e, "avvolgendosele attorno ai corpi sottili", rimangono come sospese in aria. Così, dalla prima contemplazione dell'"indomita grazia" delle polinesiane da parte del giovane Melville, trasmessa poi nelle straordinarie pagine di Taipi, nasce il mito delle Marchesi come terra dell'Eden. Dopo Melville, molte anime inquiete - Stevenson, Gauguin, London, Brel e altri ancora - preferirono a una decorosa esistenza condita di obblighi e di regole l'incerta deriva nei Mari del Sud, alla disperata ricerca del paradiso adombrato per la prima volta da Bougainville: isole dove non c'erano la schiavitù del lavoro, l'ingiustizia della proprietà, i tabù del sesso, e dove la felicità si confondeva definitivamente con l'oblio. Ambrogio Borsani è andato alle isole Marchesi per ricostruire i percorsi dei grandi personaggi approdati su queste terre con il loro carico di sogni. Racconto di viaggio appassionato che sovrappone storie passate e vicende contemporanee (dall'amore di Melville per la bella Fayaway fino alla guerra delle lapidi scoppiata sulla tomba di Jacques Brel), "Addio Eden" ci offre un ritratto inedito di eroi indigeni, grandi navigatori, conquistatori spietati, balenieri in fuga e avventurieri in cerca dell'impossibile, su scenari di sconvolgente bellezza.