La montagna d'oro
Porto di San Francisco, 1867. Centinaia di uomini sudici si riversano sulle banchine delle passerelle di immense navi. Portano coperte arrotolate, stuoie e panieri, legati insieme con un pezzo di corda. Indossano tuniche e calzoni blu e i loro codini, intrecciati con cura, oscillano ritmicamente sulle loro nuche. Tra questi uomini, un erborista di Diamtao, Fong Dun Shung. Trenta giorni prima ha rivolto un cenno del capo alla moglie, alla figlia e ai numerosi figli, si è messo in marcia verso un villaggio vicino, ha preso un sampan e navigato attraverso il delta del fiume delle perle, fino a Canton. Da lì ha raggiunto Hong Kong, per salire a bordo di una nave diretta a Gam Saan, la Montagna d'Oro, gli Stati Uniti d'America. Fong Dun Shung non ha soldi nemmeno per comperare dei semi e piantarci del riso, ma ha un unico pensiero: a Gam Saan so trovano "pezzi d'oro grossi come un neonato, sparsi per terra e a disposizione di chiunque voglia raccoglierli e tenerli"...Così comincia la storia di una delle numerose famiglie che hanno fatto proprio l'american dream. Fong Dun sarà seguito, una ventina d'anni dopo, dal più intraprendente dei suoi figli, Fong See, un giovane di bell'aspetto che si arricchirà vendendo biancheria intima alle prostitute di Sacramento, sfiderà leggi e convenzioni unendosi a Ticie Prunett, una bella rossa di origine caucasica, commercerà in artigianato cinese diventando uno degli uomini più influenti di Chinatown e metterà al mondo un gran numero di figli. Attraverso le vicende di tre generazioni dei See, La Montagna d'Oro non ci restituisce soltanto una delle più epiche e massicce emigrazioni del secolo scorso, ma anche i conflitti, le lacerazioni, i sogni e le stupefacenti realizzazioni che segnarono quella stagione.
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