Le scarpe al sole. Cronaca di gaie e di tristi avventure d'alpini, di muli e di vino
...Fin dai primi anni dell'Università avevo l'abitudine di annotare su libretti tascabili, quasi sempre epigrammaticamente, per modo di citazioni, di scorci, di allusioni, di versetti sgangherati e balordi, i rari avvenimenti, le frequenti fantasie, le delusioni e le mortificazioni delle mie vane giornate; e questa abitudine conservai da soldato. E come in pace, così in guerra tenni fede alla maniera di quelle annotazioni; senza ordine, e soprattutto senza misura; dando molte parole a futili eventi, fermando con la sola data o con una sola parola intense giornate. Così il combattimento del 15 novembre 1917 non è ricordato nel diario che con tre parole "non è passato" (sottinteso, il nemico), mentre per il colore degli occhi di qualche donnina insidiata durante una breve licenza (senza successo; "per quindici giorni non mi ci metto" - usavano allora rispondere le oneste bolognesine), o per un aspetto di montagna mi dilungavo spesso. Questi squilibri li conservai nel libro; quando mi accinsi, appena finita la guerra, e nauseato dalla rettorica che già cominciava a strombettar tutt'intorno, a copiar e a rimpolpettare le mie note. Per questo esso è così disuguale nel tono e nelle proporzioni, e tanto poco sanguinario, al confronto dei libri di coloro che furono in guerra portaferiti o territoriali; per questo c'è tanto poco odore di morte e di piedi...Abbiate pazienza se in questo diario ci son bevute, muli, bestemmie, aneddoti di retrovia e di riposo, tanta nostalgia pulita di casa, tanto odore di terra e di bosco. Noi non si pensava ad altro. Le cartoline che mandavamo a casa, il più delle volte eran ridotte a un N.N. più laconico di quelli del Comando Supremo. Non dico che qualche volta non s'avesse anche noi i colloqui filosofici con l'eternità; che talvolta non ci abbagliasse una rivelazione nitida spietata dell'orrore della nostra vita; eran brividi che ci ghiacciavano d'improvviso, nell'uniforme torpore che ci faceva sempre buoni all'azione. Allora, chi [...]
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