Del comune. Cronache del general intellect

Del comune. Cronache del general intellect

A prima vista parlare di intelletto generale o pubblico sembra andare contro l'evidenza di una psicologia radicata nel privato. Eppure la relazione con la sfera pubblica esiste per qualsiasi tipo di intelletto, quando questo si lega a una socialità già costituita, ma soprattutto quando la relazionalità stessa, il modo di rapportarsi agli altri, scaturisce direttamente dai caratteri comuni dell'intelletto producendo ricchezza e società. A partire da una pratica contemporanea in cui l'intelletto comune è pienamente dispiegato, seppur costretto nella gabbia dei vecchi rapporti di produzione, in cui la mente è quotidianamente messa al lavoro, producendo ricchezza, desiderio e frustrazione, l'autore ripercorre la storia filosofica dell'intelletto pubblico. Questa storia, dall'intelletto generale di Averroè a quello di Spinoza, la ritroviamo oggi grazie a pony express e badanti, hacktivists e smanettoni vari, grazie a una confusa mescolanza di opportunismo e utopia, in un mondo in cui le naturali doti comunicative si offrono come requisiti decisivi per le agenzie di lavoro interinale.
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