Fatalla Sayeghir. Un dragomanno tra gli arabi erranti del grande deserto
Alphonse de Lamartine (1790-1869), poeta, romanziere, drammaturgo e uomo politico francese, partecipò alla rivoluzione del 1848 e alla Seconda Repubblica. L'autore delle Meditazioni e di Graziella intraprese un primo viaggio nel Levante negli anni Trenta, visitando la Grecia, il Libano, la Galilea, Gerusalemme, la Siria e Costantinopoli. Durante il soggiorno a Beirut acquistò il manoscritto arabo di Fatalla Sayeghir, un dragomanno che aveva accompagnato il misterioso cavalier Lascaris in missione segreta nel deserto per conto di Napoleone. Dopo averlo ritradotto dalla lingua franca in francese, Lamartine inserì il prezioso resoconto di dieci anni trascorsi fra le tribù nomadi d'Arabia nel quarto tomo del suo diario di viaggio, Impressions, souvenirs, pensées et paysages pendant un voyage en Orient, 1832-1833, ou Notes d'un voyageur (Paris, Gosselin, 1835).
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