Enciclopedia essenziale delle idee tattiche negli scacchi
Nelle parole di Kasparov “Non ha importanza quanto sia buona la posizione dopo l’apertura… il destino della partita sarà deciso da complicazioni tattiche”. Il grande Lasker usava dire che “l’uomo è responsabile per il suo lavoro e non per i suoi risultati”, ma i tempi sono cambiati e a che serve aver giocato una magnifica partita se poi perdiamo? Gude nella sua prefazione sottolinea che la tattica ci suggerisce una vasta gamma di azioni e manovre per realizzare le nostre idee e contrastare quelle avversarie, offrendoci mosse concrete e sequenze di gioco. Oggi che il gioco tende ad essere ultra-dinamico, caratterizzato dalla lotta per l’iniziativa, il giovane che si cimenta in competizioni a vario livello non può ignorare le combinazioni decisive, l’utilizzo dinamico dei pezzi attivi e il loro rapporto con quelli avversari, l’importanza delle linee aperte, dello spazio, del ruolo dei pedoni. Non è una novità ad esempio che l’attacco doppio lo si trova nella maggior parte delle combinazioni, e che il ruolo svolto dai pedoni è fondamentale. Studiandoli, il giocatore si troverà in posizione superiore rispetto a chi si siede alla scacchiera e combatte disarmato. Il libro si compone di otto capitoli, a cominciare da un glossario dei termini relativi al gioco d’attacco e posizionale, una specie di breve dizionario inteso ad aiutare lo scacchista che non abbia familiarità con la terminologia tecnica. Include alcuni interessanti esempi e può anche valere come elementare corso di strategia, oltre che come strumento di consultazione. Ad esempio, solo nel capitolo dedicato all’attacco doppio, uno degli strumenti tattici più temibili e che secondo Bronstein è il tatticismo per eccellenza, troviamo ben ottanta posizioni. In quello dedicato ai pedoni, il pedone viene studiato come elemento tattico con particolare rilevanza ai temi della promozione, del pedone passato lontano, dei pedoni passati uniti, e di due categorie finora scarsamente considerate ma che esistono nel gioco vivo: il sacrificio passivo ed il pedone kamikaze. Il penultimo capitolo poi contiene 75 miniature, vere gemme della creatività scacchistica. I sei capitoli principali sono corredati da esercizi con relative soluzioni, per un totale di 134, ma a conclusione del libro ci sono altre 96 posizioni a mo’ di test finale, per aiutare il lettore a valutare il proprio progresso. Il libro si fa apprezzare per chiarezza di metodo e vivacità di stile, oltre che per completezza e rilevanza dei temi. L’aggettivo essenziale del titolo sta ad indicare che nessuno può pensare di giocare a scacchi senza conoscere il materiale presentato nel libro: i principianti o poco oltre (elo 1200-1600) perché devono costruire le basi del loro gioco, quelli esperti perché hanno continuamente bisogno di allenarsi a risolvere i problemi tattici, così ben classificati in questo libro. L’opera è anche un’ottima fonte di consultazione per insegnanti ed allenatori, perché mette a disposizione una miniera di posizioni cui attingere.