Catalogo Veronelli dei vini d'Italia a Doc e Docg

Catalogo Veronelli dei vini d'Italia a Doc e Docg

"Ciascuno di noi italiani - anche chi non ha precisi interessi nel vino, addirittura anche l'astemio - ha qualche compiacenza nel sapere che la nostra Patria è stata de finita per secoli Enotria ossia terra dei vini. Subito l'immaginario si accende all'infinito di distese collinari, di vigne verdi e rosse. Nel 1959 - 4 anni prima dell'emanazione della legge di cui estremamente si avvertiva la necessità sulle denominazioni dei nostri vini - reclamavo testuale (e con qualche ingenuità) nel mio libro ""1 Vini d'Italia"": ""1, costituzione del catasto viticolo da parte di organi statali non 'interessati', che, comune per comune, ci consenta di conoscere l'esatta superficie vitata, la ubicazione e l'età dei vigneti, e la qualità dei vitigni; 2, denominazione controllata per i vini tipici, che garantisca non solo la zona ma lo stesso comune di provenienza. I comuni del vino dovrebbero effettuare, in base ai dati del costituendo catasto viticolo, anno per anno, una stima sulle quantità di uve e di vino prodotti, e quindi rilasciare al produttore un numero proporzionale e progressivo di etichette di garanzia. Queste etichette, che accompagnerebbero obbligatoriamente anche le uve oltre che il vino prodotto nel comune, farebbero superare lo scoglio della vinificazione in luogo, cui tuttavia si dovrebbe arrivare in un ragionevole numero di anni; 3, classificazione da parte di organi statali delle zone a vocazione vinosa e divieto di costituire vigneti in zone che non lo siano"". 4 anni dopo dovevo constatare che i politici a ciò preposti, legislatori imbecilli c/o corrotti, avevano del tutto ignorato richieste, nate sia dalla mia conoscenza - unico, allora - del vigneto Italia sia dal buon senso delle migliaia di vignaioli incontrati e intervistati."
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