Fiabe tradizionali inglesi
Mentre in Germania c'è la raccolta dei fratelli Grimm, in Francia quella di Perrault, in Italia le fiabe di Italo Calvino, in Russia Afanas'ev, non c'è per l'Inghilterra un testo canonico che raccolga il corpus delle fiabe tradizionali. Ma non per questo il materiale favolistico inglese è meno ricco di quello degli altri popoli, ed è stato narrato da parecchi autori. Tra questi, Flora Annie Steel, in un libro illustrato da A. Rackham e pubblicato a Londra nel 1918. Le 41 storie raccolte dalla Steel sono tra le più belle e le più note della tradizione inglese. Alcune come Jack l'Ammazzagiganti, sono solo inglesi, altre sono condivise anche da noi. Cappuccetto Rosso, I tre porcellini, Pollicino appartengono all'immaginario universale, ma nella versione della Steel le favole hanno il pregio di mettere in luce risvolti meno edulcorati, senza per questo perdere in grazia e magia. Perché se è vero che si può accendere la fantasia con capelli d'oro e scarpette di cristallo, dare speranza grazie all'intervento di fate e oggetti magici, è altrettanto vero che occorre anche mettere in guardia contro problemi reali, insegnare a stare al mondo. Perché per dirla con Calvino: "...le fiabe sono vere".