Fedeli alla roba. Romanzo di un naufragio generazionale
Non esiste solo la tanto sbandierata 'meglio gioventù', esiste anche la 'peggio', dei ragazzi che tra gli anni settanta e ottanta si persero "dietro sogni floreali". Una gioventù che ha visto, che ha sentito, che ha vissuto sulla propria pelle, gli anni di piombo, il terrorismo e l'eroina. Una generazione che non ha trovato la redenzione nei salotti televisivi e nell'occupazione di poltrone. Bruno Panebarco dà voce a un pezzo di storia contemporanea che ci riguarda tutti da vicino, una sorta di 'vietnam italiano'. Dà voce ad anni in cui, spesso, ci si trovava davanti a scelte obbligate: la roba e la lotta con una sostanza sintetica chiamata metadone che la faceva da padrone in improbabili percorsi di disintossicazione. Ma anche anni di famiglie che si allargano e diventano tribù e comuni di ragazzi che si dividono tutto: sesso, alcol, amore, vestiti, sogni. E' esistita, eccome, 'una peggio gioventù', che ora si vorrebbe cancellare, e questa è la sua storia.
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