Cefalonia doppia strage. Uno dei sopravvissuti racconta e denuncia
Cefalonia, settembre 1943. La Divisione Acqui abbandonata dallo Stato italiano latitante, dopo l'armistizio dell'8 settembre, difende la propria dignità. Migliaia di soldati ed ufficiali combattono contro i tedeschi ad armi impari e vengono sterminati. Il capitano Amos Pampaloni, ora ultranovantenne, miracolosamente scampato all'esecuzione sul campo di battaglia, rievoca la sua guerra, l'eccidio di oltre cinquemila compagni da parte della Wehrmacht, in spregio ai più elementari diritti dei prigionieri e dell'uomo.