Dissolvenze K
Gregorio è malato di cancro ed è ospite a Merano di una moderna clinica del dolore. Le sedute terapeutiche gli provocano visioni a cui lui si abbandona fantasticando. E animato da un amore inesauribile per la vita ma affronta la strada della fine con grande dignità e scoprendo nuove verità, nuove sensibilità. Le riconosce in un intreccio che fa rivivere allo stesso tempo il soggiorno meranese di Franz Kafka nel 1920 e un impossibile, ma sempre vivo, amore per una donna meranese, Felice, incontrata dieci anni prima a Praga. Le storie però, narrate attraverso lettere che non verranno mai spedite, si dissolvono l'una nell'altra pur mantenendo punti di vista e protagonisti ben distinti. Michele Ruele accompagna il lettore con una scrittura lieve e quasi aerea nell'universo della malattia, dell'amore e del sogno in tutte le sue sfumature, distinte nel tempo e sempre uguali. E Merano, la città che accoglie i forestieri e respinge i suoi figli, è lo sfondo del dispiegarsi di queste riflessioni.