Lega Nord. Un paradosso italiano in 5 punti e mezzo
In qualsiasi altro paese civile e democratico del mondo, un partito come la Lega Nord sarebbe stato confinato ai margini del sistema politico e sorvegliato a vista nel cortile della vita istituzionale." Luigi pandolfi in questo libro fa emergere, con lucida essenzialità, il paradosso di una vicenda politica che non ha riscontri in altri paesi europei. Il paradosso di una forza politica con tratti spiccatamente xenofobi e razzisti, apertamente separatista, che nel nostro paese "trova piena legittimazione quale forza di governo, occupando perciò le stanze più sontuose dei palazzi del potere." Ma non è tutto: il partito "padano" è ben distante dallo stereotipo che lo vorrebbe "diverso" dagli altri partiti italiani. Semmai, a proposito di questo movimento, si dovrebbe parlare di un fenomeno con una doppia identità: "eversiva, nel senso letterale del termine, che tende cioè a modificare strutturalmente l'ordine costituzionale esistente, e, al contempo, integrata a tutto tondo nei meccanismi autoriproduttivi del sistema che dice di voler combattere, interiorizzandone i vizi e godendone i privilegi". Ecco perché, paradossalmente, la Lega potrebbe essere considerata alla stregua di un partito "profondamente nazionale". Ma solo per gli aspetti che la omologano al sistema partitocratico. Per tutto il resto, fa notare Pandolfi, si farebbe bene a sottovalutarne la capacità corrosiva, sia della coesione nazionale, che dei valori fondanti della nostra democrazia.
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