Quel che ho visto e udito. Note sul teatro di Fabrizio Crisafulli fra luce e parola
Partendo dall'esperienza laboratoriale del progetto «Luce e Parola», basato su una drammaturgia elaborata da testi della scrittrice Ingeborg Bachmann, il volume riflette sull'importanza dell'elemento Luce che, relazionandosi con Spazio, Movimento, Corpo, diviene generatore simbolico al servizio del processo conoscitivo che caratterizza la creazione teatrale di Fabrizio Crisafulli. Prendendo avvio dal "Teatro dei Luoghi", dove il Luogo - non solo fisico ma anche ambito di relazioni - recupera, mediante la Luce, una propria memoria; lo studio si sofferma su esperienze come "Città delle Ombre", "Il Risveglio Ufficiale del Canarino", "Campo d'Azione", "Spirito dei Luoghi", per proseguire poi nell'analisi - tramite "Sonni"-"Le belle addormentate"-"Centro e ali" e "Senti" - su "Un-certo-tipo-di-spettacolo", ossia sul processo creativo di relazioni reali spesso collegate alla dimensione del "non fare", azioni non predefinite ma attive e ricettive allo stesso tempo, vere possibilità di attraversamento e assorbimento del Luogo, che si fa sintesi tra gli elementi interni ed esterni alla scena cercando un oltre.