Il suono della mia voce
Morris Magellan è un giovane e brillante dirigente di un'azienda di biscotti in Scozia. Ha una moglie che lo ama, dalla quale ha avuto due bambini, e vive in un bel quartiere residenziale. Ma ha anche un problema molto grave: per affrontare la vita di tutti i giorni ha un disperato bisogno di bere, perché solo con l'alcool riesce a togliersi dalla testa la sensazione di affogare in un oceano di oscurità e di fango. Proprio la moglie e i figli, che dovrebbero rappresentare la solidità, lo scoglio a cui aggrapparsi quando la marea dell'angoscia sale, per Morris diventano idealmente i suoi accusatori, di fronte ai quali bisogna fingere che tutto vada bene. In una sorta di sdoppiamento, Morris si rivolge a sé stesso in seconda persona e ricerca costantemente la sua vera identità in un susseguirsi di ricordi, di bicchieri di cognac scolati senza neanche accorgersene e di continui rovesciamenti della realtà. Con una narrazione lucida e minimale, Ron Butlin non ci presenta solo la storia di un alcolista, ma mette a nudo la strisciante insoddisfazione di una vita 'normale'; nella quale l'alcool non rappresenta il problema, ma una soluzione estrema e assurda al disagio interiore.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa