Il tempo della postlibertà. Destino e responsabilità in psicoanalisi
L'autore, psicoanalista, ha in corso (dal 2016) un Provvedimento Disciplinare da parte dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia per alcune affermazioni pronunciate in una trasmissione televisiva. L'aver detto, tra l'altro, che «la funzione di padre e madre è essenziale e costitutiva alla funzione di crescita» è stato ritenuto discriminatorio verso le famiglie arcobaleno. Nella prima parte, il libro ripercorre le vicende e i risvolti di questa aggressione ideologica che impone con la «rivoluzione gender» la sua visione sulla sessualità, sulla famiglia, sulla differenza tra i sessi. La seconda parte è dedicata alla post libertà: «La libertà di pensiero ce l'abbiamo. Adesso ci vorrebbe il pensiero». Questo aforisma di Karl Kraus diventa per l'autore l'emblema di un'epoca in cui domina un regime di post libertà: l'adeguamento al pensiero unico, al politicamente corretto, all'obbligo dell'egualitarismo. L'uomo contemporaneo crede di essere libero e di avere a portata di mano qualsiasi scelta. È il carnevale della libertà. Ma quando tutto è possibile la libertà implode, si svuota dal suo interno, la libertà muore di troppa libertà. Nella terza parte il tema della libertà è portato al centro dell'esperienza psicoanalitica. Il lavoro clinico può essere letto come un lavoro di libertà, come il percorso in cui un soggetto prova a ritessere il proprio destino. E a ritrovare il desiderio di progettare una libertà altra che ha il sapore di una conquista perenne.