La mia Milano. Storie di luoghi, di gente e di fantasmi
Non mancano sulla scena italiana scrittori munitissimi. Meno numerosi sono i narratori, quelli che si accontentano di offrire una storia senza salire in cattedra: Rugarli è uno di questi. Con "La mia Milano", propone dodici racconti al cui centro sono personaggi o situazioni di vita milanese, dall'anno Mille ai nostri giorni. Conosciamo da vicino il generale Bava Beccaris, celebre per una sanguinosa repressione, Parini, costretto a vestire l'abito talare, Puccini, umiliato dal fiasco scaligero di "Madama Butterfly", Porta, messo a tacere dalla censura, i presunti untori, massacrati fra atroci sevizie, e così via. Tra i protagonisti della saga, balena persino Ferruccio de Bortoli, direttore del "Corriere della Sera"... Un duplice filo lega materiali eterogenei: uno dichiarato e l'altro implicito. Rugarti, che ha vissuto lungamente a Milano, apre ogni racconto con un frammento di autobiografia, e i luoghi (il Ponte delle Sirenette, il Verziere, la Vetra ... ) suggeriscono le memorie personali e quelle storiche. Più significativo il filo occulto che sorprende nel passato assonanze con l'oggi, e ad esempio si scopre che bombe e terrorismo sono un male antico. L'ultimo racconto, "Storia del morbo verde", è una feroce satira del secessionismo di Umberto Bossi. L'impasto dei dialetti e del latino maccheronico non è solo un gioco; è un tributo di affetto alla città italiana che, più di ogni altra, sa aprirsi al nuovo, sa accettare e riassumere le civiltà più diverse.
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