Pompei
Latinista e storico della civiltà di Roma antica, Gaston Boissier (1823-1908) ha scritto opere ancora oggi pregevoli per la vasta e profonda conoscenza delle fonti antiche, l'ampiezza di visuale, l'equilibrio dell'analisi e la trasparenza dello stile ("Cícéron et ses amis", "La religion romaine d'Auguste aux Antonins", "La fin du paganisme"). Animato dall'esigenza di rivivere e rappresentare integralmente quel passato che indagava da studioso, ridiede vita in pagine di grande freschezza narrativa, solida erudizione e acuto senso storico alle vestigia della civiltà romana nella capitale, nella provincia italiana e in Africa ("Promenades archéologiques". "Roma et Pompéi ", " Nouvelles promenades archéologiques ". " Horace et Virgile ", " L'Afrique romaine ", " promenades archéologiques en Algerie et en Tunisie "). Con questo profilo di Pompei, estratto dalla prima serie delle "Promenades archéologíques", egli ci dà notizie in diretta della svolta data da Giuseppe Fiorelli agli scavi archeologici e della nuova sensibilità che viene crescendo, nel corso del secondo Ottocento, sia per i nodi complessivi sia per i dettagli della quotidianità del mondo antico. Con grande padronanza degli scrittori antichi, larga informazione archeologica e sottile sensibilità per ogni testimonianza, pur umile, della presenza umana, ci guida a riconoscere nel microcosmo di provincia che è Pompei i segni della civiltà ellenistico-romana, che permeava tutto il mondo mediterraneo, e nel contempo le peculiarità provinciali di una cittadina che una grande catastrofe naturale ha reso preziosa per la nostra conoscenza del mondo romano antico.
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