Occhi chiusi sul niente
Una misteriosa comunità di persone vive segregata in un luogo di nebbia perenne e attende un segnale, un rintocco di campana o una pioggia miracolosa che ne annunci la partenza e la liberazione. Malvina, una di loro, rinchiusa in un’impenetrabile solitudine dove nostalgie e febbri oscure la tormentano, sembra essere l’eletta, l’unica che può vedere l’invisibile e guidarli verso la salvezza. Ma se il canto di Malvina tesse ogni trama, dove è l’Altra sponda, dove è il Campo, e il Giaciglio che cosa è, luogo di morte o di vita? Una risposta sarà data, la nebbia si disperderà, o sarà il sogno ad aprire un varco e rompere l’incantesimo che li imprigiona? In una polifonia di voci narranti, ora distanti, ora vicine, spesso intercambiabili e sovrapposte, si racconta un’umanità dolente e smarrita, la sua drammatica attesa di uno svelamento, quello più temuto e più desiderato, fondamento di ogni sua aspirazione, fine dell’oscurità. Si racconta di un’anima il cui centro resta sull’Altra sponda, dove per un istante uno splendore è stato visto e poi subito perduto. Non si ha idea di quella bellezza, non la si può narrare. Forse la sua fonte è nell’ombra dietro la parola, dove tutto inizia.
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