La vita vissuta

La vita vissuta

Ernesto Maltecca nel 1944 deve nascondersi per non essere arruolato nell'esercito della Repubblica Sociale fascista. "Gh'era nient de fa" e allora si mette a scrivere la storia dei suoi primi venti anni di vita, spontaneamente, senza progetto. Non aveva mai scritto prima di allora. Non aveva mai letto un diario ma gli piacevano le opere, le ascoltava alla radio, le canticchiava, forse questo gli è servito. Scrive in terza persona, nell'italiano che gli consente la sua istruzione di allora. Passano più di sessanta anni di vita, di lavoro, di militanza senza scrivere altro. Poi decide di completare il racconto della sua vita, aiutato dalla figlia Franca. (Dalla Premessa).
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