Le città di Dio. Come il cristianesimo ha conquistato l'Impero Romano
Come riuscì il cristianesimo primitivo a svilupparsi fino a diventare la religione più diffusa nelle trentuno maggiori città dell'Impero romano? Basandosi su dati quantitativi e sui risultati degli studi più recenti, in ambito sia storico sia archeologico, Rodney Stark propone una ricostruzione dei fatti largamente inedita e rovescia molti luoghi comuni. Per esempio, dimostra che: diversamente da quanto sostengono diversi studiosi, lo gnosticismo non fu una forma di cristianesimo più sofisticata o autentica, ma soltanto un tentativo infelice di paganizzare la cristianità. Paolo è stato chiamato l'apostolo dei Gentili, ma per lo più convertì dei giudei. Il paganesimo non fu rapidamente cancellato dalla repressione statale seguita alla conversione di Costantino nel 312, ma scomparì gradualmente perché la gente cominciò ad abbandonare i templi subendo il fascino del cristianesimo. I culti "orientali" prepararono in realtà la strada per la rapida diffusione della cristianità nei territori dell'Impero romano. Il culto misterico di Mitra non costituì affatto una sfida al cristianesimo quale nuova fede dell'Impero, poiché non ammetteva le donne e attraeva solo i soldati. Ancora una volta non è esagerato affermare che l'intero quadro delle interpretazioni ormai consolidate riguardo ai primi secoli del cristianesimo e a come esso sia diventato nel tempo la più importante religione al mondo deve essere profondamente rivisto.