Il tondo di Botticelli a Piacenza
Piacenza custodisce nel suo Museo Civico, ignorata da molti, da oltre un secolo e mezzo, una preziosa opera di Sandro Botticelli. Si tratta d'un superbo tondo, raffigurante una Madonna che, inginocchiata, adora il Bambino alla presenza del piccolo San Giovanni Battista, entro un magnifico roseto fiorito e contro un fondo di paesaggio che si perde in liquide e svaporanti lontananze. L'opera è documentata per la prima volta con sicurezza in un inventario, datato 1642, relativo ai beni di Federico II Landi, custoditi presso il Castello di Bardi sull'Appennino parmense: "un'ancona tonda con cornice grande a festoni dorata con Nostra Signora e Bambino". Non ne abbiamo più notizia fino al 1860, quando il castello passò al Demanio del Regno d'Italia: il tondo venne allora riscoperto ed assegnato alla città. Misteriose rimangono la committenza e la destinazione originaria dell'opera, e numerose sono state le ipotesi circa la cronologia del dipinto avanzate dagli studiosi. Ora, il restauro condotto nel 2004, accompagnato da una serie di sofisticate indagini diagnostiche, ci fornisce nuovi, preziosi elementi di conoscenza "materiale" del dipinto, come notizie sui restauri precedenti, sul sistema di costruzione della preziosa cornice intagliata e dorata, sulle tecniche esecutive e sulla natura dei pigmenti.
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