Franz Prati. Luciana Rattazzi
Il volume documenta l'opera grafica di Franz Prati e Luciana Rattazzi incentrata sulla 'messa in scena del progetto'. Si tratta di disegni e progetti di architettura riletti da Vittorio Savi e Alberto Ferlenga seguendo come tema conduttore la metafora 'architettura-teatro'. Metafora intesa come la rappresentazione della presa di possesso del territorio da parte del personaggio-progetto; in altre parole dell'insediamento dell'architettura - in questa o in quella regione, centrale o periferica, conservata o degradata - dove però, contrariamente all'ideologia posturbanistica ora dominante, l'urbanità non entra in crisi né si dissolve, ma anzi diventa modulo della cosiddetta 'città diffusa'. Questo succede sopra il palcoscenico di Vicenza, sopra quello di Lovere, quello di Palmi, di Roma, di Sabaudia, di Reggio Emilia, di Genova, eccetera. Città per le quali Prati e la Rattazzi hanno pensato i lori progetti. Progetti nei quali il disegno costituisce un valore in sé (anche al di fuori delle logiche della fredda rappresentazione funzionale) quale elemento chiave per un'indagine straordinariamente attenta per la rappresentazione degli scenari urbani. Ed è stata proprio la teatralizzazione di città e territorio il mezzo che ha permesso il passaggio dell'opera, ripercorsa nel libro, da una prima fase tutta contenuta nei percorsi formativi a una seconda più imprevedibile e varia. Una seconda fase in cui i frammenti di città reali si confondono con progetti o città immaginate e l'affollamento delle forme, l'incastro delle architetture, riportano di volta in volta alla complessità dalla quale derivano. E' questa la cifra più evidente di molti progetti a scala edilizia della carriera dei due architetti, la cui scelta per la complessità si manifesta nella costante volontà di dare origine attorno a ogni architettura a un contesto specifico nato da una contenuta traslazione di alcuni elementi che da puramente architettonici si fanno urbani.
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