Giovan Battista Nini. Da Urbino alle rive della Loira. Paesaggi e volti europei

Giovan Battista Nini. Da Urbino alle rive della Loira. Paesaggi e volti europei

Il volume costituisce l'occasione di ricostruire l'itinerario artistico e il profilo di un autore che, se si eccettuano lontani contributi, la critica ha pressoché ignorato. Di origine urbinate, Giovan Battista Nini (1717-1786) si trasferisce in età giovanile a Bologna, ove nel 1735 figura fra gli iscritti all'Accademia Clementina. Proprio a Bologna inizia a prendere dimestichezza con la creta, con gli impasti, con le miscele di materie diverse e a sperimentare la mistura migliore per le sue composizioni, con la quale in seguito darà vita a una numerosa serie di medaglioni-ritratto. E sempre a questa prima fase bolognese risalgono i suoi primi paesaggi che, pur aderendo nell'impaginazione ai grandi modelli della tradizione seicentesca (Poussin, Dughet, Claude, ma anche Magnasco, Marco Ricci e Salvator Rosa), rispondono a un principio di ordine, di equilibrio e di verità che talvolta sfiora i limiti del pittoresco. Dopo un breve soggiorno a Verona, Nini si reca in Spagna, ove a Madrid nel 1747 firma un alfabeto illustrato, ed è assunto nella Real Foica di cristalli. Processato per il furto di alcune libbre di mercurio e, cosa più grave, per eresia, è arrestato nel 1755 e spogliato di tutti i beni. Assolto dopo due anni di galera da quest'ultima accusa, Nini decide di trasferirsi in Francia, ove l'artista comincia a produrre i suoi medaglioni in terracotta. La serie di ritratti può essere distinta in due periodi, corrispondenti ad altrettante tipologie. Tra il 1762 e il 1766 si collocano infatti i medaglioni, spesso senza iscrizione, nei quali la figura è quasi sempre rappresentata fino all'altezza della spalla, inserita al centro del tondo, racchiuso da un bordo per lo più ondulato che conferisce all'insieme un senso di leggerezza e di grazia tutta rococò. Attorno al 1766 Nini sviluppa fino alle estreme conseguenze le soluzioni formali che aveva già adottato precedentemente in alcuni ritratti: al bordo ondulato si sostituisce quello unito, al volto subentra il mezzobusto; la figura si dilata all'interno del medaglione, acquisendo una maggiore rilevanza. Le cresciute dimensioni dell'immagine, il costante interesse per la resa espressiva dei volti, la definizione del rango d'appartenenza corrispondono a una progressiva conquista delle caratteristiche individuali dei personaggi. Si giunge così ad alcuni ritratti esemplari quali quelli di Benjamin Franklin, amico di Jacques-Donatien Leray de Chaumont che incaricò l'artista urbinate di organizzare il lavoro all'interno della sua fabbrica di cristalli e ceramiche. E proprio nel castello di Chaumont Nini conclude i suoi giorni il 2 maggio 1786.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Il rotolo diafano e gli ultimi racconti
Il rotolo diafano e gli ultimi racconti

Culianu Ioan Petru, M. De Chiara
Memoria del futuro. Con DVD
Memoria del futuro. Con DVD

Lai Federico, Caltabellota Simone, Pagnoncelli Paolo
La cosa smarrita
La cosa smarrita

Irene Pepiciello, Shaun Tan