Prospero Clemente. Uno scultore manierista nella Reggio del Cinquecento

A oltre settant'anni dall'ultimo studio monografico dedicato a Prospero Clemente, uno dei grandi - ma anche meno conosciuti - scultori italiani del Cinquecento, la monografia di Andrea Bacchi ci permette oggi di valutare a pieno la posizione storica e il valore di questo artista, anche grazie alla campagna fotografica realizzata per l'occasione che sottolinea nel volume l'eleganza delle forme attraverso una ricca sezione in bicromia e la ricchezza dei marmi policromi, abbondantemente utilizzati dallo scultore, attraverso le immagini a colori. Oltre a esaminare, commentare e riprodurre tutte le opere del Clemente, il volume mette in luce altresì la capacità dell'artista di misurarsi originalmente con alcuni dei maggiori protagonisti dell'epoca: da Michelangelo a Parmigianino, da Giulio Romano a Lelio Orsi. Vediamo dunque emergere una personalità di forte rilievo, fino a oggi ingiustamente penalizzata negli studi sulla scultura italiana del Rinascimento, dove le spetta pertanto un posto di spicco a fianco di artisti spesso meglio conosciuti solo in ragione di un'attività svolta in centri più celebri, come Firenze o Roma. A Prospero Clemente si devono infatti opere bellissime, come il Monumento a Ugo Rangoni nel duomo di Reggio, un complesso degno di un papa, che strappò parole di ammirazione a Giorgio Vasari, o anche, sempre in duomo, quel monumento dominato da una clessidra gigantesca e destinato a Cherubino Sforziano, l'orologiaio di Carlo V e Clemente VII, immortalato nella Vita di Benvenuto Cellini. La prima parte del volume è dedicata a un saggio di inquadramento storico-artistico che apre anche a spunti di ricerca verso un orizzonte più ampio, ancora in buona parte da indagare, che coinvolge la storia religiosa, letteraria, politica ed economica della Reggio del Cinquecento, sollevando numerosi problemi non solo tecnici e stilistici ma anche iconografici e, più in generale, di contestualizzazione culturale. Nella seconda parte del volume, al saggio fa seguito il catalogo delle opere autografe, illustrato da immagini a colori di grande formato, e il regesto documentario.