Ottanta rose mezz'ora
Storia d’amore in bilico tra purezza e corruzione, perversione e sesso, fallimento e redenzione. Un omaggio al coraggio di una ragazza, alla sua lotta per mantenere l’integrità a ogni costo. Un romanzo dolcissimo e spietato. Un Cavina che non ti aspetti, una storia diversa. «Cavina, con uno stile denso, a tratti crudo ma sempre accattivante, ben descrive le emozioni dei suoi protagonisti. Li rende tridimensionali, senza mai scadere nel sentimentalismo. Sono prodotti del nostro tempo... ironici e poetici nella bizzaria del loro amore» - La Lettura “Credo che sia la meraviglia, a tenerci attaccati a certi esseri umani, più di qualsiasi altro sentimento. Più della protezione, più della dolcezza, infinitamente più della bellezza. Piccoli sospiri di meraviglia, casuali e improvvise escursioni fuori dalle rotte prestabilite” Ottanta rose mezz’ora è la storia di due persone che si incontrano per caso e si riconoscono al primo sguardo. Si appartengono: entrambi inseguono i propri sogni con occhi bene aperti sulla realtà. Lui è uno scrittore ‘di fascia medio bassa’, lei insegna danza alle bambine. Si incontrano in settembre; si mandano messaggi, si vogliono. È un amore che viene dritto dal desiderio, e che li porta in territori estremi. È fatto di vodka e punch al mandarino, saracinesche che cigolano, parole al buio, cene carbonizzate, incontri a tre. Poi c’è il mutuo da pagare, la Vespa distrutta a un incrocio una mattina, ed è dicembre. Pasti saltati, il bisogno che stringe, un salto verso soldi che sembrano facili e di certo sono tanti: ottanta rose mezz’ora. Basta un annuncio, aprire la porta a sconosciuti, assentarsi dal corpo per un po’... Invece no, non sono facili, quei soldi. Il problema è l’odore degli uomini che pagano per averla; la loro dolorosa solitudine. A marzo diventa insopportabile: lei dirà basta a tutto. E lui dovrà regolare un conto duramente. In nome di lei, che è il bellissimo eroe di questa favola d’amore dolce e non romantica.