La bambina che amava troppo i fiammiferi
Una voce fresca, armata di un linguaggio assieme rozzo, forbitissimo e serenamente sconcio, ci calamita nel cuore di una storia sorprendente. Una vasta tenuta di campagna, ai margini del bosco. Un vedovo tirannico e folle lascia, alla morte, due figli totalmente isolati, selvatici, spiazzati di fronte al mondo: tutto quello che sanno degli uomini viene dalle sue parole, o dai romanzi cavallereschi scovati in biblioteca. Costretti, letteralmente, a "prendere l'universo in mano", imparano a interpretare la realtà - dai piccoli dettagli ai misteri (micidiali) lasciati in sospeso dal padre. Quel che trapela dalla gente del paese non incoraggia, quel che scopriamo nell'immensa proprietà è un ulteriore, orribile segreto. Che ha reso folle il padre. Tutta colpa di una bambina che non la smetteva di giocare con i fiammiferi..."La bambina che amava troppo i fiammiferi" è un thriller fuoriclasse, dove terribile e sublime, comico e passionale, remoto ed eterno si trasformano in una gloriosa festa della parola. Della lettura. Che a ogni nuovo giro rivela nuovi aspetti, perle inafferrabili a prima vista.