Le parole e le armi. Saggi su guerra e violenza nella cultura e letteratura degli Stati Uniti d'America
Se le parole possono fare a mano delle armi, l'uso delle armi ha sempre bisogno del sostegno delle parole e questo vale soprattutto nel caso degli Stati Uniti d'America, una nazione che, sin dalle sue origini, ha assegnato alla guerra una valenza mitica e persino sacrale. Questa raccolta di saggi, oltre a rivisitare momenti topici della vicenda storica e culturale degli Stati Uniti, ne sottolinea spetti e valenze spesso trascurati. Dagli atteggiamenti assunti dalle donne bianche e nere di fronte alla guerra civile all'ambiguo "pacifismo" di Addio alle armi di Hemingway; dalla "guerra dimenticata" della Corea a quella del Vietnam e del Golfo; dalle guerre di classe degli anni Trenta al secondo conflitto mondiale; dalla retorica della guerra nell'opera di Ralph Waldo Emerson al progetto di William James di creare un'"equivalente morale della guerra"; dal rapporto tra religione e violenza nella cultura puritana alla rappresentazione delle guerre indiane nei romanzi di James Fenimore Cooper, questo volume traccia nuovi fruttuosi percorsi interpretativi dei quali dovrà tenere conto chiunque voglia comprendere più a fondo le vicende storiche e culturali degli Stati Uniti d'America.
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