Stili della percezione. Spazio, tempo, poesia
In una prospettiva che procede da problemi di carattere teorico, verso l'analisi di esperienze poetiche individuali del Novecento (tra le più esemplari ma anche tra le meno indagate), fino a singole opere di autori che vanno da Rilke a Bandini, da Anna Achmatova a Giudici, questo libro studia il rapporto tra espressione e storia secondo le categorie antropologiche dello spazio e soprattutto del tempo. La nozione di storicità del testo poetico viene rivisitata attraverso il canone dell'inattualità, nella sua natura di atto conoscitivo legato a una lettura analogica del mondo come unità. La lunghezza d'onda della poesia si precisa in questo modo nel tempo della tradizione, ma fuori del tempo storico; ciò che il poeta mette a fuoco è una condizione essenziale che travalica sia il momento, sia l'individuo, per farsi universalmente riconoscibile. È questa l'ambizione della classicità e la qualità "civile" del testo, in ogni caso e in ogni epoca.
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