Il drago e il biscione. Cent'anni di convivenza: i cinesi a Milano
"I cinesi trasmigrati dal loro continente, collocati stabilmente in altri paesi, vengono definiti Waif, ovvero "fanciulli abbandonati dall'imperatore", in conseguenza di una frase pronunciata nel 1848 da un alto funzionario cinese a colloquio con un ambasciatore americano. "Sull'altra sponda del Pacifico il tuo popolo è molto numeroso" osservò l'americano. "L'imperatore comanda sei milioni di uomini, perché preoccuparsi di alcuni fanciulli perduti, finiti in terre straniere?" rispose il cinese." Contrariamente a quello che i mezzi di informazione spesso sostengono e l'opinione corrente crede, la presenza cinese in Italia e a Milano non ha affatto il carattere dell'invasione. Una verità che emerge chiaramente dai dati statistici che vengono qui presentati, insieme a un'approfondita analisi della presenza cinese, illustrata attraverso interviste e conversazioni con diversi cinesi oggi attivi in Italia, che raccontano le loro storie di migranti, e con autorevoli personaggi milanesi: don Roberto Davanzo della Caritas, l'assessore Majorino e l'ex vicesindaco De Corato. Con un'appendice su "Civiltà, cultura e società della Cina" di Roberto Borgonovi.
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