Sant'Agnese. La piccola fidanzata dell'Angelo sulle orme degli apostoli
La fama della piccola Agnese permane nonostante lo scorrere dei secoli, fino ai nostri giorni. Questa fanciulla lontana attira a sé devoti d'ogni parte del mondo: già poco dopo l'editto di Costantino la sua fama si sparse sia in Africa che a Costantinopoli, per tutto l'impero. Il suo nome è inserito nel Canone Romano insieme a quello di Lucia, Cecilia, Agata e Anastasia, altre vergini che, come lei, hanno versato il sangue per lo Sposo divino. Agnese nacque a Roma da genitori cristiani nel III secolo. Quando era ancora dodicenne, scoppiò una persecuzione contro i cristiani. Agnese rimase fedele a Cristo e gli sacrificò la sua giovane vita. Fu denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei e da lei respinto. Fu trafitta con colpo di spada alla gola, nel modo con cui si uccidevano gli agnelli. Per questo nell'iconografia è raffigurata spesso con una pecorella o un agnello, simboli del candore e del sacrificio. Sul luogo della tomba sorge il "Complesso monumentale di Sant'Agnese fuori le mura".
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