Commento al «Cantico dei Cantici» per la contessa Matilde
Una donna ricca, laica, potente – la donna più potente del suo tempo – a un certo punto della sua vita ritiene che la sua vocazione sia di fuggire, ritirandosi a vita claustrale. Un laico della sua corte, Giovanni, tenta di convincerla – leggendo per lei il testo classico della vita contemplativa: il Cantico dei cantici, in una maniera che nessuno prima di lui aveva fatto, e nessuno farà dopo – che invece soltanto assumendo in pieno il ruolo che la storia le affida e che la Chiesa si attende da lei (la resistenza armata contro Enrico IV, l’imperatore scismatico), ella potrà realizzare la sua vera vocazione e trovare la sospirata dimensione di unione con Cristo: insomma, le propone la teoria e la pratica di una vita contemplattiva. Un testo di assoluta contemporaneità nel dibattito sul ruolo della donna nella società e nella Chiesa.
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