Pratica facile per elevare l'anima alla contemplazione
L'interesse verso la spiritualità e in particolare verso il movimento mistico francese del '600 è oggi crescente, per quanto non sempre esso è mosso da attenta perizia teologica. Rimasto cieco a nove mesi François Malaval, seppe trasformare questa condizione in chiamata attraverso la passione per lo studio, la fede e la comunicazione con tante persone. Nella Pratica facile il direttore di spirito guida la sua Filotea nel delicato passaggio dalla meditazione alla contemplazione. Pubblicata a Parigi nel 1670, essa sarà riedita più volte in un decennio e tradotta in diverse lingue. Dal gesuita P. Segneri il testo viene accomunato e ritenuto dipendente dalla Guida Spirituale di M. Molinos, e nella grande controversia quietista finisce all'Indice nel 1688. Non è ancora studiato in modo completo sì da evidenziare la dottrina e i filoni verso cui è debitore, ma il Dictionnaire de Spiritualité spiegava già che la dottrina di Malaval sulla contemplazione va rivalutata e non annessa semplicisticamente al quietismo.
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