L' occhio del compositore. Ernest Bloch (1880-1959) tra Ticino e Italia
Personalità che segnò la rinascita dell'orgoglio ebraico in musica nel Novecento, Ernest Bloch è il compositore cosmopolitico per eccellenza. Ginevrino di nascita, formato a Bruxelles come violinista nella scuola de Eugène Ysaye, a Francoforte e a Monaco nella composizione sotto la guida rispettivamente di Iwan Knorr e di Ludwig Thuille, si affermò a Parigi nel 1910 con la rappresentazione del Macbeth, tappa iniziale della sua notorietà. Nel 1916 emigrò negli Sati Uniti di cui divenne cittadino, ma l'incapacità di adattarsi al modello di vita americano nel 1930 lo riportò in Europa, in particolare alle amate montagne svizzere. Questa pubblicazione documenta il periodo in cui, dal versante subalpino, dal balcone di Roveredo nella Valle Capriasca a pochi chilometri da Lugano, guardò all'Italia, paese che più di ogni altro gli riservò attenzione e onori, con la nomina ad accademico di Santa Cecilia, con la prima biografia a lui dedicata da Mary Tibaldi Chiesa uscita a Milano nel 1933, con la prima esecuzione del Servizio sacro ebraico composto a Roveredo, stampato da Carish a Milano e da lui diretto a Torino nel 1934, e soprattutto con l'allestimento prestigioso del Macbeth concertato da Antonio Guarnieri nel marzo del 1938 al Teatro San Carlo di Napoli, purtroppo in un clima che, nel preannuncio delle leggi razziali, recise i suoi rapporti con l'Italia e con l'Europa minacciata dal nazismo, inducendolo a rientrare in America, nell'Oregon, dove terminò i suoi giorni.
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