Spirito della verità. Riflessioni sull'evento pentecostale (Lo)
Veni creator Spiritus. Con queste parole dell'"inno sublime" Benedetto Croce esortò l'Assemblea Costituente dell'Italia del 1947 a implorare l'azione dello Spirito Santo sul proprio lavoro. Era una proposta inattesa, perché proveniva da un laico. Ma era anche una proposta illuminata e felice, poiché il tema dello spirito ha esercitato un grande fascino su diversi pensatori europei. Nel fatto cristiano, però, lo Spirito non è solo un'idea. E una Persona divina. E l'attore della divinizzazione dell'uomo. E principio motore di una storia nuova e più vera dell'universo, toccato dalla misericordia del suo Creatore. Per salvarsi dalla brevità della vita, dalla colpa, dalla morte, la "filosofia dello spirito" non serve. Occorre piuttosto lasciarsi inondare dallo Spirito di verità, che è lo Spirito di Cristo: perché solo quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio (Rm 8,14).Per volontà di Dio lo Spirito continua, ancora oggi, a essere inviato tra i suoi discepoli. Nel suo disegno, la Pentecoste è perenne e continua nella storia. Solo così lo Spirito compie la sola vera rivoluzione, sempre urgente e sempre in atto, capace di rigenerare ogni giorno la vicenda umana: la rivoluzione cristiana, il cammino di santità di ogni donna e di ogni uomo.