La rivincita del crocifisso? Riflessioni sull'avvenimeto pasquale
Gli apostoli e gli altri amici di Gesù con la morte del Signore hanno vissuto una catastrofe, una sconfitta totale. Inaspettatamente arriva quell'incredibile terzo giorno, con il sepolcro scoperchiato e vuoto, con il succedersi incalzante delle manifestazioni del Redivivo, con la ricomparsa (in uno splendore nuovo) del loro antico affascinatore. Quel terzo giorno è stato percepito come il giorno della rivincita: una rivincita davanti al clan che aveva sempre guardato con scetticismo alla loro infatuazione; una rivincita davanti alle autorità del popolo d'Israele; una rivincita davanti all'umanità intera.Che Gesù di Nazaret, il Crocifisso del Golgota, è risorto e che a desso è vivo, questo è ciò che nel cristianesimo è ancora oggi proprio, esclusivo e caratterizzante. Mentre le dottrine nascono, fanno fortuna, incantano, magari anche per secoli, poi decadono e muoiono, il cristianesimo è essenzialmente un fatto,: Cristo è risorto ed è vivo. E proprio perché è un fatto, il cristianesimo resta indipendentemente dall'accoglienza e dal numero delle adesioni che riceve. Ed è proprio perché è un fatto, non può essere assimilato ad alcuna religione.
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