Marco Evangelista: l'enigma delle reliquie
Il saggio narrativo di Gianni Vianello ripercorre le vicende della traslazione del corpo di S. Marco da Alessandria d'Egitto a Venezia attraverso un approfondimento storico-archeologico, mentre una affabulazione racconta l'avventurosa impresa che i mercanti veneziani portarono a compimento nell'828, con la rievocazione di personaggi e suggestioni di quel tempo perduto. Nell'anno 68, dopo un intenso apostolato, Marco subisce il martirio ad Alessandria d'Egitto e le sue spoglie sono riposte nella piccola chiesa del monastero da lui fondato. Indizi circostanziali portano a credere che nel IV secolo, al tempo della pax constantiniana, siano state introdotte nell'urna del santo le reliquie di un eroe pagano per proteggerle dai saccheggi di fanatici cristiani. L'enigma nasce dalla palese contraddizione tra l'entità del corpus dell'Evangelista secondo la tradizione (assenza del capo e ampia dispersione delle ossa) e la consistenza dei resti accertati nella ricognizione effettuata nel 1811 nella Basilica di S. Marco: è verosimile che nell'urna siano conservate le ossa di almeno due cadaveri.
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