La nave faro
La nave-faro Texel segnala la rotta alle imbarcazioni in transito – per lo più grandi navi da carico – al largo delle coste olandesi. Per i marinai e i macchinisti costretti su questa nave perennemente ancorata la vita scorre lenta e monotona: ci si avvicenda nei turni di guardia mentre si attende impazienti la fine delle quattro settimane di servizio, si monitorano le condizioni atmosferiche, e si annotano nomi, rotta e provenienza delle navi di passaggio. Ma l'atmosfera si agita quando Lammert, il cuoco della nave, porta a bordo un capretto. Ha intenzione di macellarlo a metà turno in modo da poter preparare il gule kambing, un piatto indonesiano della sua infanzia. Ma fin da subito la presenza del piccolo animale fa emergere paure ed emozioni represse nell'equipaggio. E se il marinaio più giovane si affeziona al capretto, l'infelice Gerrit Snoek vede il diavolo nelle sue corna. Quando la nave è avvolta da una fitta nebbia e il cuoco, ammalato di malaria, si ritira nella sua cabina, le cose prendono rapidamente una piega inquietante. L'imbarcazione stessa sembra un essere vivente: la sirena da nebbia risuona minacciosa e la nave si agita sulle onde come un animale incatenato... Con umorismo e profondità letteraria, e uno stile e un'ambientazione che ricordano Conrad, Deen cattura l'eco tragica di questa nave che non può andare da nessuna parte, i cui membri dell'equipaggio sono ognuno a modo suo intrappolati nel proprio passato.